Questo sarà un articolo un po’ diverso da tutti gli altri, racconta la passione per il franchise di Star Wars e di come una convention sia molto diversa dalle varie fiere a cui molti di noi prendono parte in giro per l’Italia e all’estero.
La motivazione è presto detta, nelle fiere tradizionali il pubblico presente è lì molto spesso per prodotti diversi, c’è chi va per i manga, chi per i comics, chi per i videogames, chi per incontrare gli autori, chi per vedere un’anteprima di un film, chi per un trailer e si potrebbe continuare all’infinito, paradossalmente infatti più pensate ad una fiera grande e più la cultura, cosiddetta pop, viene frammentata.
Una convention è esattamente il contrario, tutti coloro che sono intorno a voi sono lì per lo stesso motivo, per una cosa specifica, per una passione comune.
Compreso questo si può iniziare a capire cosa sia stata la Star Wars Celebration, l’immersione in un’atmosfera dove si respira la Galassia lontana lontana ad ogni passo, in tante lingue e modi diversi, è persino difficile pensare che ci sia una porzione di fan tossici dopo un’esperienza del genere.
Star Wars: una saga di famiglia
Inutile dire che Star Wars è sempre stata una saga famigliare, dalla sceneggiatura con gli Skywalker, agli interpreti dei personaggi, alle maestranze coinvolte, George Lucas ha sempre voluto questo per la galassia lontana lontana.
Proprio la moltitudine di famiglie sono una delle cose che più sorprende della Celebration, tutti quei genitori con i propri figli, uniti da una passione per una saga che ha saputo travalicare le generazioni, difficile dimenticare vari autori anche giovanissimi raccontare come si sono avvicinati alla saga grazie ai loro genitori o nonni, ma sicuramente è impossibile dimenticare la bambina sul palco davanti a migliaia di persone rispondere con la voce dell’innocenza che il proprio personaggio preferito è Palpatine perché: “fa cose cattive e piace anche a me farle”.
Le emozioni da vivere in compagnia
Il lato umano è ovviamente parte integrante dell’esperienza, conoscere di persona tanti fan dello stesso universo, ritrovarsi ad un panel “secondario” e ricevere la notizia che sono previsti tre nuovi film, con la voglia di abbracciarsi l’un l’altro, come se l’Italia avesse vinto una partita importante. Ed era soltanto la mattina del primo giorno…
Come dimenticare gli spalti stracolmi di persone uniti dal grido “One Way Out” (Andy Serkis in Andor, ndr), con il costumista della serie visibilmente emozionato alla vista di decine di cosplayer vestiti in bianco ed arancione come i prigionieri della serie.
La bolgia del panel di Ahsoka, con il pubblico in visibilio alla vista del droide Chopper, che accompagna l’entrata sul palco degli ospiti, ma soprattutto alla vista del Thrawn liveaction (Lars Mikkelsen), con Filoni rimasto seduto sulla sedia che si toglie il cappello, mentre Favreau e il resto del cast applaudono di fronte a quanto appena visto.
Le soprese nel panel del progetto Alta Repubblica con le esultanze dei lettori alla vista delle news del passaggio in liveaction, ma soprattutto il trasporto emotivo di bambini di tutte le età (dagli 0 agli 80 anni) a vedere l’anteprima di Young Jedi Adventures, neanche fosse The Mandalorian.
Come dimenticare i 15 anni di The Clone Wars, la serie con più lore dell’intera galassia lontana lontana, con Filoni e i doppiatori visibilmente commossi ad ogni racconto riguardante questo gioiello animato, ovviamente senza dimenticare The Bad Batch, naturale seguito del prodotto.
Tante risate nel panel degli “antagonisti della trilogia sequel”, con Ian McDiarmid (Palpatine) che non nasconde la testa sotto la sabbia, lanciando frecciatine ad episodio IX, tra tutte, quella che l’evento si è svolto nel giorno di Pasqua, perché lui è un esperto, ormai, di resurrezioni.
Commozione incredibile nel panel del dietro le quinte delle serie Obi-Wan Kenobi, con Ewan McGregor (Obi-Wan) che abbraccia dopo una clip Hayden Christensen (Anakin/Vader), senza dimenticare Vivien Lyra Blair (la piccola Leia), assolutamente a suo agio ad 11 anni davanti a migliaia di persone.
La prossima Celebration: un’esperienza non per tutti
Se siete giunti fin qui e dopo queste poche righe vi è venuta voglia di provare quest’esperienza, lungo tutto lo spettro positivo delle emozioni, è giusto anche dire che non è tutto rose e fiori. A prescindere dal lato veniale della manifestazione, che ovviamente ha un costo molto diverso rispetto a quello delle classiche fiere a cui siamo abituati, bisogna considerare che un fan medio potrebbe probabilmente annoiarsi alla lunga dal bombardamento dello stesso franchise da mattina a sera per diversi giorni. Potrebbe, giustamente, non essere interessato a tutti i medium che ormai abbraccia la galassia lontana lontana e l’esperienza risulterebbe fortemente ridotta, in quanto tolto il lato entusiastico del vivere l’esperienza dei panel insieme a migliaia di persone, a volte un incontro più piccolo con una nicchia di appassionati di un determinato medium può dare più soddisfazioni sotto il lato puramente umano, con magari anche gli autori meno famosi più disposti al confronto e alla semplice discussione, questo sicuramente è un lato in comune con le classiche fiere, oltre ovviamente alle code, praticamente per tutto!
La fortuna di questo franchise è che sia in continua espansione, sempre più mondi collimano con questo universo, non ultimo il progetto Visions, con tanti studi di animazione internazionali coinvolti nel progetto. Nuove esperienze attendono, quindi, i fan che decideranno di partire per la Star Wars Celebration nel 2025 a Chiba in Giappone, ma anche se così non fosse, parafrasando e decontestualizzando la frase di Filoni durante l’anteprima del settimo episodio di The Mandalorian: “qualsiasi cosa accadrà, la Forza sarà sempre con voi”.