Strange World – Un mondo misterioso – Recensione

Ecco in questo articolo la recensione dell’ultima fatica degli studios Disney, per la precisione del classico n°61.
Diciamo che poteva andare meglio, però poteva anche andare decisamente peggio. Ma andiamo con ordine.

Sviluppato in piena pandemia, è stato un film decisamente sfortunato.
Purtroppo già catalogato come flop visti i risultati al botteghino: incassati quasi 60 milioni di dollari a fronte di una spesa di 180. Commercialmente parlando un vero disastro.
Eppure è un bel film d’animazione! E attualmente è il film più visto in assoluto sulla piattaforma Disney+.

La trama è di per se molto interessante. Il protagonista, Searcher Clade, è un agricoltore. Ed è figlio di Jaeger Clade, un famosissimo esploratore.
L’obiettivo del padre era quello di superare le invalicabili montagne che circondano la vallata in cui è nata la società dei protagonisti. Piano fallito, ed infatti risulta essere disperso ormai da anni.


Searcher nei 25 anni senza il padre ha costruito famiglia, ha moglie e un figlio, un cane e una attività avviata: coltivano infatti, tutti insieme, quella che sembra essere una bacca che emana energia elettrica.
Con questa scoperta, introdotta nella scena iniziale del film, la società è riuscita a svilupparsi e a inventare tecnologie all’avanguardia. Rendendo Searcher una vera e propria icona.

Un giorno sembra però che queste enormi piantagioni siano in pericolo. Alla ricerca del mistero che avvolge il problema ai campi, una squadra impresentabile di eroi si ritroverà sottoterra, in un mondo inesplorato e coloratissimo.
Ci fermiamo qui con la trama per evitare spoiler.

Come anticipato, il mondo da esplorare sotto il suolo è assurdo e incredibilmente colorato.
Ci troveremo delle forme animali e vegetali dalle sfumature fluo, dalle caratteristiche estetiche e dalle movenze imprevedibili.
Tutto però acquisirà un senso a visione terminata. E vedrete tutto con occhi diversi. Promesso.

Il film scorre veloce, nei suoi 102 minuti. Vola, anzi. Ne succedono di cotte e di crude, tra alcuni colpi di scena telefonati ed altri sconvolgenti. Ottima quindi la resa visiva e intrigante la trama.
Cosa quindi non ha convinto?
Senza dubbio le forzature, o meglio le inclusioni forzate.
All’interno del film ci troveremo infatti tutte le “minoranze” possibili ed immaginabili, quasi a creare un minestrone di etnie e generi. Se da un lato è importante abbracciare più categorie di spettatori possibile, dall’altro si percepisce subito un “calcare” la mano in favore del politically correct.


Secondo problema, ma da capire se è un discorso di traduzione o meno, sono i dialoghi: quando Searcher e figlioletto parlano tra loro, ad esempio, utilizzano frasi che nella quotidianità risulterebbero strane e che un ragazzo di giovane età non userebbe mai.

In ogni caso la pellicola è gradevole, merita certamente una visione: a maggior ragione ora che si trova su Disney+.
Consigliato sicuramente a tutti, come la stragrande maggioranza dei classici Disney ovviamente.
Dategli quindi una chance: non ve ne pentirete!

Voto: 7,5

Spazio all’autore

Non gli avrei dato due lire. E invece, devo dire che mi è piaciuto, mi ha convinto. Super mega colorato, e la mascotte del film, Splat, è davvero divertente. Fosse durato una mezz’ora in più, probabilmente, avrebbe peggiorato le cose. Quindi sinceramente una visione dategliela.