“Takopi’s original Sin” è una mini serie in due volumi scritta da TAIZAN5 ed edita in Italia da Edizioni Star Comics, disponibile sia in un bellissimo box da collezione – contenente l’intera serie e dei gadget – sia in volumi singoli, acquistabili separatamente.
Breve accenno alla storia
Takopi è un alieno, proviene dal pianeta Happy e viaggia in tutto l’universo per diffondere la felicità. Sulla Terra incontra Shizuka, una ragazzina che frequenta il quarto anno delle elementari, ma la sua vita è tutt’altro che spensierata. Il nostro piccolo protagonista cercherà in tutti i modi di renderla felice, ma ancora non sa quanto questo evento potrà cambiare le loro vite.
Una trama imprevedibile
Inizia tutto da un semplice incontro, quello di Takopi e Shizuka; una storia dalla partenza drammatica, che vede la protagonista perseguitata da atti di bullismo a scuola e vittima di negligenza genitoriale. La “dolce Shizuka”, come la chiama sempre Takopi, è stata infatti abbandonata dal padre, mentre la madre svolge un lavoro socialmente e moralmente inadeguato, lasciandola inoltre sempre in balia di se stessa. L’alieno ha la missione di renderla felice, ma non sarà un compito affatto semplice: la sua natura ingenua lo porta, purtroppo, a fraintendere continuamente le situazioni e le intenzioni degli esseri umani, conducendolo, così, ad un fallimento dopo l’altro. Il susseguirsi degli eventi, nella prima parte della narrazione, fa sì che il lettore creda che ci si stia approcciando ad una lettura matura, che vede coinvolte tematiche importanti, quali: bullismo, violenza psicologica e fisica, depressione, elaborazione del lutto ecc. Apparentemente, è ricco di spunti di riflessione ma, se ci si addentra ancora un po’ nella trama, l’attenzione viene bruscamente deviata, tramite un plot twist, e ci si ritrova immersi in un vero e proprio giallo sci-fi. Questo cambio repentino di rotta lascia perplessi, non sembra essere una scelta ben ponderata, ma probabilmente l’intento dell’autor* era scrivere un’introduzione approfondita sullo stile di vita particolarmente doloroso della protagonista, così da gettare le basi per le dinamiche future della storia. Di contro, questo colpo di scena lascia in sospeso delle riflessioni importanti, che non verranno mai approfondite adeguatamente, ma solo elaborate in virtù dello svolgersi degli eventi.
Pro e contro
Pur essendo una miniserie, “Takopi’s original Sin” è un manga saturo di contenuti, più o meno importanti per lo svolgersi della storia. Generalmente le opere brevi – di due o massimo tre volumi – per poter essere pienamente apprezzate, devono avere una trama lineare, che dia la possibilità al lettore di entrare nel pieno della narrazione, senza troppe difficoltà. E’ decisamente più problematico gestire una storia breve rispetto ad una che prevede a priori, invece, una struttura orizzontale. Se la serializzazione è a lungo periodo, ci si può infatti abbandonare ad una scrittura più elaborata e lenta, prendendosi tutto il tempo necessario per i vari approfondimenti degli elementi principali che compongono l’opera come, ad esempio, personaggi, world building, le azioni che vengono compiute, ecc. Se invece si ha già in mente una storia breve, si deve pensare ad una struttura della trama verticale e bisogna gestire i tempi narrativi in modo differente. Nel caso specifico di questa mini serie, TAIZAN5 non riesce a rispettare a pieno questa regola, inserisce avvenimenti non realmente necessari e il susseguirsi degli eventi, in quello che dovrebbe essere il climax della storia, è troppo rapido. La scrittura dei personaggi è portata all’esasperazione, il clima pesante e i temi trattati vengono estremizzati ad un punto tale da rompere quel tacito accordo tra autore e lettore, quale è il patto narrativo. Tuttavia, la trama che ci viene presentata è interessante ed esplora le emozioni negative meticolosamente, il mondo di Shizuka è difficile e la sua vita fitta di problemi coinvolge emotivamente il lettore, durante la narrazione. La presenza di vari colpi di scena tiene alta l’attenzione, incrementando la curiosità nel voler scoprire sempre di più.
spazio all'autore: “Takopi’s original sin” è un manga con del potenziale, ha in sè degli elementi interessanti, che rendono la lettura piacevole e intrigante ma, allo stesso tempo, lascia una sensazione di insoddisfazione. I protagonisti sono ambigui, la dualità che esprimono non giova alla loro struttura, né a quella della trama, risultano invece incoerenti, vittime di un’eccessiva estremizzazione del tema sul quale è basata l’intera opera. Il finale è in linea con il filo logico della storia, rendendo però tutto banale e scontato. La morale, per quanto possa esprimere una verità utile nel quotidiano di tutti, è estremamente debole, considerando gli avvenimenti narrati nel manga. In definitiva, posso dire che trattasi di una narrazione carina e godibile, che però si riesce ad apprezzare solo se non si hanno alte aspettative. Lo consiglio a chi gradisce le storie dark con un pizzico di mistero, se invece siete amanti come me del mondo sci-fi e di viaggi nel tempo, allora sono abbastanza sicura che ne rimarrete delusi. – Andrea – World Wide Nerd