Amarti m’affatica, mi svuota dentro, qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto.
Che strana contraddizione che è la vita.
Nasciamo dall’amore.
Cresciamo con l’amore.
Viviamo per l’amore.
Moriamo nell’amore.
Una fiammella che prosciuga tutto l’ossigeno che ha intorno e lo fa per sopravvivere, per tenere accesa quella luce capace di illuminare il mondo intero.
L’amore svuota, la vita svuota.
È un circolo vizioso in cui tutte le persone presenti all’interno sanno di dover vivere per poi morire.
Sappiamo di dover soffrire.
Sappiamo di dover lasciar andare gli affetti più cari.
La sofferenza ci accompagnerà sempre, non esiste una via d’uscita.
Possiamo solo aggrapparci all’amore verso gli altri, alla gioia, alle risate e ai pianti silenziosi ed eterni.
Che vita sarebbe senza la concezione dell’amore?!
Che vita sarebbe senza la convinzione di sviluppare sentimenti verso altre persone?!
Ma nonostante ciò, nasciamo soli e moriamo soli, senza l’aiuto di nessuno.
Siamo costretti a vivere attimi di solitudine.
Che strana contraddizione che è la vita.
Amami ancora, fallo dolcemente.
Solo per un’ora.
Perdutamente.
Questo è Tanno, uno stupendo e delicato racconto di vita scritto e disegnato da Michele Petrucci con la splendida e immensa supervisione di Giovanni Lindo Ferretti. L’opera è edita da SaldaPress che ringraziamo per la copia omaggio.
“Allevare animali insegna ad allevare uomini. Se sei attento con gli animali lo sarai anche con gli uomini”.
Le parole di Giovanni Lindo Ferretti – personaggio iconico, scrittore e storica voce di importanti e influenti gruppi musicali come CCCP – Fedeli alla linea, CSI e PGR – tracciano le linee di Tanno, un racconto che parla di vita e di morte. Un romanzo di formazione che ruota attorno alla presenza dei cavalli, animali che, dice Ferretti, da sempre accompagnano, guidano e regolano la sua vita.
-Trama dell’editore
Un racconto di vita
Tanno è un’opera intrisa di vissuto, di esperienza, di gioie e di dolori. Durante il racconto riviviamo quasi totalmente la vita di Giovanni Lindo Ferretti partendo dai suoi primi ricordi da ragazzino fino alla sua vecchiaia e passando, ovviamente, per il periodo artisticamente più florido della sua vita, ovvero i CCCP.
Il racconto si mostra da subito dettagliatissimo con tutte le scene che sono raccontate come veri e propri aneddoti con un linguaggio molto romanzato e affascinante.
La figura di Tanno
L’opera ruota attorno ad una figura importantissimo per Ferretti, ovvero quella del suo cavallo Tanno che a suo dire è stato frutto di gioie e frustrazioni. Nel racconto ci viene mostrato il momento in cui Tanno ha fatto la prima cavalcata e le difficoltà che ha affrontato assieme ad un giovane Ferretti.
Tanno è il classico esempio del ciclo della vita. Nato tra l’amore dei suoi genitori, vissuto con l’amore e la dedizione di Ferretti e morto in solitudine con l’amore nel cuore verso il suo proprietario.
Un’autobiografia dei sentimenti
L’opera è una autobiografia a tutti gli effetti. Tutti i momenti salienti della vita dell’autore sono analizzati alla perfezione mettendo totalmente in primo piano le emozioni e le sensazioni piuttosto che l’episodio stesso. Un piccolo dettaglio che non passa minimamente inosservato e, anzi, mostra la grandezza e la meraviglia del racconto.
I sentimenti sono il cardine di tutto e Giovanni Lindo Ferretti vuole mostrarci proprio questo.
La fama e i soldi non sono nulla in confronto allo stupore, alla tenerezza, alla gioia e al dolore che la vita ci porta durante gli anni.
La delicatezza non si può comprare, ma si può solo vivere.
Lo stile dell’opera
Lo stile di disegno dell’opera è fenomenale, le tavole disegnate da Michele Petrucci sono pazzesche e mostrano tutte le emozioni vissute dal protagonista con i volti lineari e puliti che si sposano alla perfezione con la grandezza del racconto.
Lo stile di narrazione non è sicuramente per tutti, è tanto romanzato e chiede necessariamente al lettore di concentrarsi sul racconto essendo, ovviamente, un racconto incentrato su vari episodi.
L’immenso lavoro dell’editore e di Michele Petrucci
Enorme nota a favore va data all’editore per la cura dettagliata dell’edizione e un plauso va fatto anche a Michele Petrucci per la cura e la trasposizione del suo primo incontro con Giovanni Lindo Ferretti riportato nella postfazione.
L’edizione italiana
L’edizione proposta da Saldapress è di grande formato, carta utilizzata è di primissima qualità che permette di godersi appieno le tavole che risultano capaci di far risaltare i disegni e i colori degli autori.
Nota di merito alla cura nell’edizione che si mostra con una copertina in rilievo e tantissimi approfondimenti ad inizio e fine opera che ci mostrano passo per passo la formazione del racconto.
A nostro parere, il prezzo dell’albo (19,90€) rispetta il valore dell’edizione proposta e valorizza a pieno un’opera incredibile.
Uno sguardo all’autore
Michele Petrucci nasce nel 1973, vive e lavora nelle Marche, a Fano.
Vincitore del premio Nuove strade (2002) e del premio Attilio Micheluzzi (“miglior sceneggiatore”, 2009), come autore unico ha pubblicato i romanzi a fumetti Keires, Sali d’argento, Numeri, Metauro, Il brigante Grossi e la sua miserabile banda, A caccia di rane, I pesci non hanno sentimenti, Messner. la montagna, il vuoto, la fenice e L’insaziabile.
Su sceneggiatura dello scrittore Gianluca Morozzi, ha disegnato Il vangelo del coyote e la trilogia Factory.
Per saldapress ha realizzato I giochi della morte (2001), illustrando i testi del poeta Mario Corticelli.
Collabora con Internazionale e Il Corriere della Sera.
-Biografia a cura dell’editore Saldapress
Spazio all'autore: Nel complesso ho apprezzato tantissimo il racconto, è una piccola grande chicca da tenere in collezione, oltre ad essere essenziale per tutti gli amanti dei CCCP e anche della musica in generale. Leggete Tanno, non ve ne pentirete! – Francesco – Crea.tivedreamer