Saldapress ci porta il nuovo titolo di uno dei più provocatori artisti della nona arte, ovvero The Divided States of Hysteria. Il nome è tutto un programma, visto che gli Stati Uniti d’America si ritroveranno frammentati, divisi, da un’isteria di massa, con strade tinte di rosso. Dopo Black Kiss, Howard Chaykin ritorna a sconvolgere i lettori italiani con una nuova storia, scusateci per il gergo, letteralmente fuori di testa.
Pubblicato in un elegante formato deluxe, della qualità Saldapress, ci troviamo dinnanzi ad un’America mai così destabilizzata.
“Un gruppo islamico fondamentalista scatena un attacco terroristico nel pieno centro di New York. Il caos è ovunque e gli Stati Uniti esplodono immediatamente in tutte le loro contraddizioni. Inizia così per il Governo una corsa contro il tempo per trovare – e quindi eliminare – le cellule terroristiche che hanno organizzato l’attentato. E per svelare il più vasto complotto che sembra guidarle. Ma, per farlo, sarà necessario affidarsi a una squadra in grado di agire senza il vincolo delle leggi dello Stato… e della decenza. The Divided States of Hysteria è, forse, tra i graphic novel più discussi degli ultimi anni. Uno dei capolavori di Howard Chaykin – probabilmente il più provocatorio fumettista americano contemporaneo, già autore di Black Kiss e American Flagg – vede finalmente la luce nel nostro paese. Un affresco narrativo crudo e spaventosamente lucido che ha già sollevato numerose polemiche per il suo modo di descrivere la violenza grottesca e l’oscurantismo dilagante che covano oggi all’interno del progressismo di facciata delle nostre società. Il volume mette in scena una satira feroce e tagliente che colpisce nel vivo la parte più reazionaria e retrograda della società occidentale, e che contribuisce ad alzare l’asticella del politicamente scorretto.”
– Trama dell’editore
Una guerra civile mai realmente vinta…
“Gli americani che, in più di due secoli di storia mitologizzata ad arte hanno combattuto una rivoluzione, combattuto una guerra civile, sopportato due guerre mondiali e una depressione e hanno vinto una guerra fredda alla fine hanno esaurito la fonte del loro eccezionalismo incapaci di alzare gli occhi dalle proprie manie di grandezza, dal proprio egoismo e dalla propria autoreferenzialità.“
Il volume si presenta subito con un colpo di scena. Prima pagina, prima vignetta, prima didascalia. Il Presidente degli Stati Uniti d’America è stato assassinato. Nonostante non fosse molto apprezzato e benvoluto, ciò ha scosso l’intero Paese che è precipitato in una nuova guerra civile. Una guerra civile che si rispecchia nell’essere sempre la stessa, dai tempi della secessione. In realtà non era mai finita, si era solo presa una piccola pausa. Con un Paese frastornato dall’interno non resta che precipitare ancor di più nell’abisso della disperazione. Tutto è destinato a crollare a seguito di un attacco terroristico diretto al cuore economico dell’America, la città di New York.
The Divided States Of Hysteria è il nuovo provocatorio lavoro di Chaykin, per il quale ha avuto inevitabilmente dei confronti e critiche a causa di ciò che ha voluto raccontare e del modo in cui voleva farlo. Al termine del volume l’autore ci stuzzica con una nuova provocazione, rimanendo all’interno del tema che contraddistingue la persona. Viene poi lasciando spazio alla creazione delle tavole. Come ci spiega lo stesso Howard, prima viene delineata l’intera sceneggiatura, per passare solo successivamente ai disegni che avranno il compito di catturare piccoli riferimenti di quel che verrà. Ciò viene percepito dal lettore nel corso della lettura, essendo questi estremamente ricchi di dettagli. Infine viene definito l’ingrato compito di chi dovrà incastrarne i testi, senza andare a snaturare il disegno.
Un insieme di storie di un’America divisa
L’opera appare essere strutturata come un incastro di storie. Potrebbe ricordare per certi versi lo stile di Watchmen… Abbiamo un narratore, abbiamo i mass media che ci trasmettono la situazione nelle strade, ed il punto di vista di personaggi più o meno influenti, e abbiamo i nostri protagonisti che portano avanti il racconto principale. Tutto si succede, con la scelta di utilizzare balloon rettangolari, per meglio conformarsi alle tavole di Chaykin. Inoltre, i disegni stessi portano avanti altre scene, mostrando quel che accade nel suolo americano, oltre alle vicissitudini dei protagonisti.
Quest’ultimi sono costruiti come una sottospecie di Suicide Squad (ed i riferimenti alle due major supereroistiche non si fermano di certo qui) formata per individuare e neutralizzare la minaccia di un nuovo attacco terroristico nel suolo americano. Una squadra composta da individui definiti come nemici della Libertà, con ideologie politiche, e sessuali, di cui la massa dei cittadini del Paese della Libertà non apprezzerebbe di certo. Enfatizzando quindi l’ipocrisia del Nuovo Mondo.
La narrazione potrebbe risultare pesante, per la mole di testi e di dettagli, sia della storia che nelle illustrazioni. Ma per chi già conosce l’autore non occorre aggiungere nulla. Una lettura che merita di essere fatta.
Chaykin esaspera ed esagera (ma nemmeno troppo) il clima violento ed omofobo dell’America. Violento, sporco, rozzo, come deve essere. Assolutamente provocatorio, sia nell’enfatizzare l’animo violento del popolo americano, pronto ad imbracciare le armi che tutti posseggono a casa, vendute come caramelle ai bambini, sia per gli elementi LGBT.
Spazio all'autore: The Divided States of Hysteria è stato tra i volumi più attesi di questo periodo, se non il più atteso. Dopo aver letto Black Kiss non vedevo l'ora di immergermi nuovamente nella scorrettezza e schiettezza dell'autore. Anche se ho preferito quest'ultimo, forse anche per le stesse tavole, in cui il bianco e nero rende meglio i disegni di Howard, il titolo in questione mi ha sorpreso come immaginavo. – Davide – Riccidanerd