Dopo il successo di The Office, Michael Schur, l’ideatore, si lancia in una nuova avventura con The Good Place, una serie che, tra l’altro, è terminata e che potete trovare su Netflix. Proprio come The Office, è una serie leggera e divertente, piena di ironia che funziona e non stufa. La trama potrebbe sembrare banale, poiché racconta la storia di una ragazza di nome Eleanor Shellstrop che, dopo la sua morte, scopre l’esistenza di un luogo in cui le persone vengono suddivise tra la parte buona e la parte cattiva, una specie di paradiso e inferno. Eleanor viene erroneamente mandata nella parte buona e, per restare lì, fa di tutto nonostante la sua destinazione corretta sia quella cattiva, avendo preso il posto di un’altra persona deceduta nello stesso momento
Il Buon Posto
Probabilmente è una delle parti più affascinanti della serie. La costruzione dell’aldilà in questa serie è qualcosa di nuovo ed interessante. È un luogo perfetto dove tutti i defunti vengono assegnati in base ai loro gusti di vita, dove ognuno riceve la propria casa dei sogni e ogni desiderio diventa realtà. Tuttavia, nonostante sembri un luogo idilliaco, c’è un senso di irrealità, come se fosse una bolla in cui tutto è possibile, ma al di fuori di essa ci sia qualcosa di più grande. Si ha l’impressione di trovarsi all’interno del Truman Show. È tutto troppo bello per essere vero…
Chi è Michael Schrur?
Probabilmente il nome non vi è nuovo ma sicuramente conoscente alcuni dei progetti per cui ha lavorato. Parliamo di prodotti come, il già citato, The office, Brooklyn Nine-Nine e collaborato anche in Black Mirror. Insomma, ha un bel curriculum ed ha accumulato abbastanza esperienza di come far ridere le persone.
I Personaggi
I personaggi in questa serie sono molto variopinti e rappresentano ogni sfaccettatura dell’essere umano. Ognuno di noi può ritrovarsi in uno dei personaggi principali e spesso ci capita di dire: “È proprio quello che avrei fatto io” oppure “Anche io vorrei farlo“. Abbiamo Chidi, che rappresenta la parte più razionale, essendo un professore di Etica che valuta attentamente ogni scelta da prendere. Poi c’è Tahani, che rappresenta la parte di noi che segretamente vorrebbe essere una ricca ereditiera inglese, cresciuta nel lusso e frequentare solo ambienti esclusivi. C’è Janet, il personaggio che tutti vorremmo avere, poiché è un’interfaccia tecnologica a forma di umanoide che possiede ogni informazione dell’universo. Infine, c’è Jason, la parte più spensierata di tutti noi, colui che sembra “senza cervello” ma che ci aiuta a staccare un po’ dalla quotidianità. Con questa varietà di personalità, la serie riesce a piacere a tutti, sia nel bene che nel male.
Spazio all'autore: Mi sono divertito molto guardando questa serie. Non mancano colpi di scena, soprattutto quello alla fine della prima stagione che rivoluziona completamente la trama. La storia non è poi così male, ma il punto di forza sono i personaggi, con i quali mi sono rispecchiato in determinati momenti. Una nota negativa è la CGI, che è un pugno nell'occhio, ma poiché viene utilizzata relativamente poco, passa in secondo piano. La consiglio vivamente a chi cerca qualcosa di leggero, divertente e che allo stesso tempo fa riflettere, per trascorrere 20 minuti di spensieratezza. – Andrea – World Wide Nerd