Nel Giugno 2013 usciva su PlayStation 3 ad opera della Naughty Dog, il videogame “The last of us”. Ieri, quasi 10 anni dopo, su HBO (su Sky e Now in Italia) è andata in onda la prima puntata della serie omonima. Questa prima stagione conta 9 episodi, che si dipaneranno seguendo gli eventi del videogioco e la sua espansione “The last of us: Left Behind”.
Ogni settimana, troverete la recensione sul nostro sito, rigorosamente senza spoiler, partendo da questa prima puntata dal titolo: “When You’re Lost in the Darkness”.
Sceneggiatura e regia - si riparte dal videogame
La sceneggiatura della serie è stata affidata allo stesso creatore di quella del videogioco, Neil Druckmann, dimostrando che la HBO ha voluto creare un prodotto che mantenga le stesse ispirazioni dell’opera originale. A collaborare con Druckmann all’adattamento anche Craig Mazin, che dopo un’iniziale carriera come scrittore di film comici e parodistici (tra cui RocketMan e Superhero Movie), è salito alla ribalta del grande pubblico grazie alla sceneggiatura di Chernobyl, pluripremiata serie sull’omonimo disastro nucleare.
Alla regia, come spesso accade con le serie tv, si alterneranno vari registi, questa prima puntata è diretta proprio da Craig Mazin, in modo da dare una direzione chiara al prodotto, che sicuramente sarà seguita dai suoi colleghi nel proseguo degli episodi.
Il lavoro di regia in questa prima puntata è stato ottimo, una sensazione di tensione continua, l’impressione che ci sia qualcosa che non va, anche se non viene subito spiattellato, ma al tempo stesso scene in auto adrenaliniche, scene all’aperto mozzafiato e ovviamente strizzate d’occhio ai videogiocatori.
La sceneggiatura è stata sapientemente pensata per affascinare chi del videogioco non sa nulla, lasciando comunque in sospeso qualche mistero e al tempo stesso disseminando Easter eggs per i fan del prodotto videoludico.
La storia - un inizio coinvolgente
L’inizio di puntata è un crescendo di emozioni, grazie alla regia citata in precedenza si ha sempre la sensazione che ci sia qualcosa che non va, qualcosa di nascosto alla vista, grazie anche ad un prologo che insinua subito presagi di sventura, ma come non lo sanno i protagonisti, anche lo spettatore è all’oscuro. Per la prima parte di episodio si viene accompagnati tra le case di Austin in Texas, in una apparente tranquilla giornata di lavoro e scuola fino al climax che dà la svolta alla storia. Dopo un salto temporale ci ritroviamo a Boston e con l’incontro dei due protagonisti il tutto ha inizio…
I personaggi - ottimo casting
Il cast, sembra, già in questo primo episodio, ben amalgamato, con ovviamente al centro della vicenda Joel Miller, interpretato da Pedro Pascal, attore con una lunghissima carriera alle spalle, attualmente nei panni del Mandaloriano nella serie di Star Wars, a seguire facciamo la conoscenza di Ellie Williams, interpretata da Bella Ramsey, diventata famosa grazie a Game of thrones, nel ruolo di Lyanna Mormont.
Ci sono ovviamente anche diversi comprimari che accompagneranno i due protagonisti nel viaggio, da segnalare per i fan di Fringe la presenza di Anna Torv, nel ruolo di Tess, una contrabbandiera che lavora con Joel e per i fan del videogioco quella di Merle Dandridge, che dopo aver doppiato Marlen ne ricopre anche le vesti in live action.

La CGI e gli effetti speciali
Il comparto tecnico è di buon livello, con ottime riprese sui campi larghi, la CGI al momento è centellinata in piccole dosi, quasi del tutto assente, segno che è stato fatto più un lavoro di trucco prostetico al momento. Con il prosieguo delle puntate potrebbe non essere più sufficiente, ma visto il budget della serie non dovrebbero esserci problemi in merito, c’è comunque curiosità sulla resa finale dopo quanto visto nei trailer.
Considerazioni finali
La serie non poteva iniziare probabilmente meglio di così, lo spettatore è, dopo una prima fase di quiete prima della tempesta, catapultato in un mondo distopico verosimile e con una trama semplice, ma coinvolgente. Il tutto è stato ben amalgamato grazie ad una regia di ottima fattura, cosa non banale nei prodotti televisivi. Grazie anche ad attori pienamente in parte non si può che dire che lo scoglio duro dell’inizio è stato ampiamente superato e la speranza è che il prosieguo sia ancora su questi livelli.
VOTO: 9
Spazio all'autore

HBO raramente delude con i pilot delle sue serie tv di punta, ero abbastanza fiducioso sulla puntata, ma il tutto è andato oltre le mie aspettative. Nonostante sapessi cosa stava per accadere, durante la prima mezz’ora ero praticamente in apnea, è incredibile quello che Mazin è riuscito a fare con a regia in un momento di apparente calma, spero che i suoi colleghi riusciranno a fare altrettanto, visto che saranno avvantaggiati anche da puntate più brevi e probabilmente più dinamiche. Sono completamente a bordo e non vedo l’ora arrivi settimana prossima per la seconda puntata!