Dopo la chiacchieratissima terza puntata di settimana scorsa (QUI la recensione) e le prime divisioni tra il pubblico, ieri è stato il turno del quarto episodio di The Last of us, riuscirà di nuovo a mettere tutti d’accordo?
Segue, come ogni settimana, la recensione senza spoiler dell’episodio trasmesso in esclusiva su HBO (Sky e Now in Italia) dal titolo “Please Hold My Hand”.
Sceneggiatura e regia – ancora un cambio
La sceneggiatura della puntata è accreditata al solo Craig Mazin, che dopo un’iniziale carriera come scrittore di film comici e parodistici (tra cui RocketMan e Superhero Movie), è salito alla ribalta del grande pubblico grazie alla sceneggiatura di Chernobyl, pluripremiata serie sull’omonimo disastro nucleare. Resta comunque il fatto che la storia principale derivi dall’ottimo lavoro effettuato nel videogame da Neil Druckmann.
Cambia ancora la regia, come spesso capita nei prodotti seriali, questa volta affidata a Jeremy Webb, regista di lungo corso prettamente televisivo. Ha girato episodi sparsi di molte serie Netflix, come Locke & Key, The Umbrella Academy, Altered Carbon e The Punisher. Da segnalare inoltre, per i nostalgici delle serie trasmesse a ripetizione su Italia 1, la regia di circa un quarto delle puntate di Merlin, in pratica la sua serie con più puntate all’attivo dietro la macchina da presa.
L’episodio è ben diretto, con una regia veramente efficace in grado di trasmettere i diversi momenti che si susseguono durante l’episodio, da una prima parte più dialogata, alle scene action della seconda.
La storia – Joel ed Ellie di nuovo al centro
La prima parte di puntata sfrutta tutti gli stilemi del “road movie”, per far conoscere meglio i due protagonisti, tra battute e confidenze il loro viaggio alla ricerca del fratello perduto di Joel continua.
La seconda parte cambia decisamente tono, visto che ovviamente gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo e come in tutte le storie post-apocalittiche molto spesso i problemi non sono soltanto i mostri da sconfiggere… Facciamo quindi la conoscenza di nuovi personaggi, subito ben caratterizzati, anche se ovviamente ci sarà molto altro dietro le prime “presentazioni”.
Da apprezzare, inoltre, una patina di mistero su alcune circostanze ed eventi, che chi non ha giocato al videogame sicuramente apprezzerà, perché in fondo il prodotto è stato pensato per attirare il maggior numero di spettatori possibile e la possibilità di speculazione aumenta il “buzz” intorno alla serie. Il tutto culmina con il primo cliffhanger di finale episodio della serie, che porta lo spettatore ad attendere ancora di più la prossima puntata.

Comparto tecnico
Il comparto tecnico prosegue sempre ad un buon livello, con delle scenografie, che ti fanno immergere nel mondo dei protagonisti. Strade deserte e città distrutte ricreate alla perfezione in modo da far sentire sia la solitudine del viaggio nella prima parte, sia gli ostacoli e le insidie nella seconda. Il tutto con il bosco a fare da contrasto, la natura, infatti, si sta riprendendo sempre più il dominio del Mondo e paradossalmente diventa uno dei posti più sicuri dove riposare.
Considerazioni finali
Dopo la non convenzionale scorsa puntata si torna allo stile classico del genere, niente di particolarmente rivoluzionario, ma assolutamente ben scritto e diretto. La puntata scorre via veloce, vista la durata di poco più di 40 minuti, i due protagonisti sono sempre più amalgamati e l’iniziale diffidenza sta ormai lasciando spazio a sentimenti che cresceranno sempre di più con il prosieguo delle puntate. Con nuovi personaggi che ostacolano il loro cammino tornano le scene action, che erano mancate nella scorsa puntata ed il finale fa ben sperare per un arricchimento di trama nell’episodio di settimana prossima.
Spazio all'autore: Puntata che mi ha piacevolmente intrattenuto, molto classica del genere, ma che riesce comunque a tenere incollati anche soltanto per vedere le splendide scenografie ricreate. La storia avanza a piccoli passi, siamo quasi a metà stagione e c’è ancora molto da vedere, ma mi fido degli autori, che per il momento non stanno, a mio avviso, sbagliando nulla. – Mattia – Fidia Nerd