The Mandalorian 3 – Ep. 7 – Recensione

Con questo penultimo episodio di The Mandalorian siamo quasi giunti alla fine di questa altalenante terza stagione. Manca solo una settimana all’attesissimo finale che ci proietterà verso il futuro della serie. Se avete perso la nostra recensione del precedente episodio la potete recuperare qui e fare un passettino in più verso il traguardo.

Questa volta ci siamo

Per tutta la durata di questa stagione l’impressione dominante è stata quella di uno show scritto da tante persone diverse. Ma se leggiamo bene i credits, un solo nome compare, seppur di tanto in tanto affiancato altri scrittori. Nell’arco di tutti e sei i precedenti episodi Jon Favreau alterna stili e generi diversi, mescolati a volte in maniera disordinata, a volte con cognizione di causa. Peccato che tutto questo non faccia altro che generare confusione, portando lo spettatore a chiedersi dove tutte questo voglia andare a parare. Sembra però che le varie personalità multiple dello sceneggiatore si siano finalmente messe d’accordo, dando vita al miglior episodio visto finora nell’intera stagione. Ben costruito ed equilibrato, carico di emozioni e profondi significati, ricco di decisivi passi per i personaggi principali.

I corsari dell’ex esercito di Bo Katan, dopo averla nuovamente accettata come loro leader, si uniscono al campo mandaloriano su Navarro. Qui le due fazioni, separate per lungo tempo da incomprensioni, diffidenza e odio, si riuniscono sotto l’unica guida della discendente del clan Kryze, con l’intento di costruire una nuova colonia su Mandalore e rendere il pianeta nuovamente abitabile. Nel frattempo Moff Gideon si muove nell’ombra e dopo essere sfuggito alla cattura, organizza un piano per sbarazzarsi dei mandaloriani una volta per tutte. Giunta sul proprio pianeta natale, l’acerba comunità dovrà essere pronta a tutto per raggiungere il proprio obiettivo.

La vera protagonista

Interagire e collaborare con chi disprezzavi fino a poco tempo prima non è affatto semplice. Per molti sarebbe impensabile, qualcosa di difficilmente concepibile, figuriamoci realizzabile. La diffidenza, il sospetto, l’odio e il pregiudizio sono pesanti ostacoli, capaci di innalzare un muro invisibile, ma oltremodo resistente e impenetrabile. Due forze possono essere guidate e unite solo da qualcuno che ha vissuto entrambi i fronti, che è stato da entrambi i lati dello stesso muro e che per questo è in grado di creare uno spiraglio, un passaggio che connetta due realtà che si considerano agli antipodi, ma che sono nate dalla medesima radice. Bo Katan, così fiera e indomita, mette a nudo le sue debolezze e fragilità, riconosce i suoi fallimenti ed errori, tutto per il bene di Mandalore e del suo popolo, per proteggerlo da una minaccia ancora più grande di un nemico esterno.

Sono sempre le nostre divisioni a distruggerci

Bo Katan Kryze – The Mandalorian ep. 7

Bo Katan è una guida, ma non lo è diventata dall’oggi al domani. Il suo percorso è stato lungo, costellato di deviazioni ed errori, ripensamenti e dubbi. Dopo tanto vagare e lottare è giunta finalmente a destinazione, dove il suo percorso ricomincia nuovamente, snodandosi in un cammino nuovo e a lungo agognato e di cui riconosce il valore, ma anche il peso. Ribelle, estremista, condottiera, esiliata e redenta, è lei la vera protagonista, cresciuta e maturata nel corso degli eventi, pronta, ma non da sola, a guidare il suo popolo verso la rinascita.