Underdogs Vol. 1 – Recensione

Underdogs è la nuova serie che va ad arricchire i titoli facenti parte della collana YAÙ! di casa Saldapress. Un etichetta che, per temi e stile, sia di narrazione che grafico, si pone verso un pubblico più giovane, nel gergo young adult. Ciò, va sottolineato, non esclude a priori i lettori con una maggiore esperienza alle spalle. Questi potrebbero, al contrario, cogliere diversi riferimenti inseriti ad hoc e riportare a pensare ad esperienze personali, attraverso la leggerezza che contraddistingue, per lo più, questi volumi. L’opera ci catapulta in un mondo alieno, abitato da animali antropomorfi, pieno di vivacità e colore.

Il team creativo è composto da Francesco Olivieri, in arte FREKT, Luigi Formola, co-fondatore del collettivo Gloom Comics, e la bravissima  Francesca Dell’Omodarne, candidata con Il Sole di mezzanotte al premio Boscarato 2020 del Treviso Comic Book Festival.

Su un pianeta abitato da animali antropomorfi e che ricorda il nostro degli anni ’90, una guerra logorante tra carnivori ed erbivori ha finito per spaccare in due la società: da una parte gli animali che hanno deciso di aderire al vegetarianesimo e dall’altra quelli che, nonostante la sconfitta, continuano a mangiare carne. Ora gli erbivori, e soprattutto i volatili, che sono la razza più ricca, trattano con sufficienza, odio e risentimento ogni carnivoro, manifestando nei loro confronti un forte razzismo. In questo contesto, compaiono strane gemme dall’origine sconosciuta che sembrano possedere grandi poteri, ma soprattutto una ragazzina umana che non si ricorda come sia finita su questo strano mondo.
– Trama dell’editore

Il mondo di Underdogs

La storia si distingue fin da subito per la sua vivacità ed originalità nello trasporre l’ambientazione. Un urban fantasy dalle tinte umoristiche che fonda la sua storia su una sceneggiatura solo all’apparenza semplice. A primo impatto leggendo la trama del fumetto non è scontato pensare che il target sia esclusivamente il pubblico più giovane, attraverso una successione di eventi casuale. Un’umana che cade in un pianeta alieno abitato da animali antropomorfi? Il tutto cristallizzato in un tempo che ricorda i nostri anni ’90? Un rubino da rubare, che si distingue per il suo possedere strani poteri? Invece il tutto è costruito ed inserito in modo egregio, dando vita ad una storia estremamente divertente e coinvolgente.

Non possono non venire alla mente paragoni con prodotti animati come Zootropolis, che, per l’appunto, fanno divertire anche i più grandi, mentre il mondo colorato che fa da cornice alla narrazione cattura lo sguardo dei bambini.

Inevitabilmente vige una divisione di classe tra gli animali, carnivori ed erbivori. Lo svolgersi degli eventi prende il via a seguito di un conflitto interno alla società, che ha visto le due fazioni di animali, definiamole così, contrapporsi. Ciò ha portato ad una vittoria sociale degli erbivori. Questi vivono da privilegiati, al contrario dei carnivori, divenuti degli esclusi all’interno della società, vittime di razzismo, salvo una loro conversione nella dieta. Tutto questo arricchisce la narrazione, accompagnando la trama nel suo naturale svolgimento, infoltendone la cornice.

I personaggi sono fondamentali per il diramarsi degli eventi. L’opera è in grado di inserirli all’interno dell’azione ed al contempo di caratterizzarli in un battito d’ali, senza interrompere il ritmo del racconto. Questo vale soprattutto per i personaggi secondari, che svolgeranno poi un ruolo chiave nel rovesciare l’azione che ci viene raccontata.

La costruzione di Underdogs

Come anticipato, l’ambientazione del fumetto si fonda abbastanza sui nostri anni ’90, e primi anni del 2000. Ecco che gli autori piazzano diversi citazioni all’interno della loro opera. Come Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino, questo in una maniera davvero geniale, oppure Spider-Man 2 (2004) di Sam Raimi. Le altre le lasciamo scovare da voi, per non togliervi tutto il divertimento.

L’aspetto grafico del volume è travolgente ed in grado di rendere al meglio la dinamicità e l’azione presente ad ogni tavola. Queste non sono mai uguali l’un l’altra, la successiva differisce dalla precedente, coinvolgendo al più i lettore. I colori, oltretutto, forniscono ulteriore linfa all’obbiettivo finale del prodotto.

Della gabbia, ovvero la composizione della tavola, me ne sono occupato io. L’idea era quella di creare una regia che prendesse a piene mani dal comics americano e, allo stesso tempo, dallo shonen giapponese ma restando inorganica. Nel nostro piccolo spero che la cosa sia riuscita. In ogni caso lo stile di Francesca è davvero perfetto. È una fusione tra cartoon e manga davvero spettacolare (e lo affermo da ben prima che lavorasse per Underdogs).
Frekt

Voto: 8

Spazio all’autore

Il primo volume di Underdogs è stata una lettura che mi ha davvero sorpreso. Non partivo con gradi aspettative, invece ho finito per puntare nel proseguirla. Un urban fantasy umoristico con una storia ben costruita ed articolata, tra intrighi, gag e rapporti tra i personaggi. Avrà inizio una movimentata, spensierata e pericolosa avventura.