La saga di Mana ha radici profondissime. La Square ha creato un mondo fantastico e magico davvero unico. La serie Mana, nota in Giappone come Seiken Densetsu è composta da 16 titoli. Vision of Mana è l’ultimo di essi.
Anche se le vendite non sono al momento soddisfacenti, Vios of Mana, è di sicuro un ottimo videogame. Trama, audio, grafica e gameplay sono di pregevole livello. Square punta sulle sue IP migliori, forse però i nuovi games non si accontentano o cercano altro. Il mercato dei videogame è in una fase critica.
Ma torniamo a Mana!
Giusto per saperne di più
Nata originariamente come una versione adventure, in stile Zelda, di Final Fantasy, si discosta subito è diventa un franchiste unico che si afferma col successo di Secret of Mana per Super Famicom/Suoper Nintendo. L’ultimo titolo fù Trials of Mana, quindi per chi conosce la saga, quest’ultimo pezzo non deve mancare.
La serie Mana altro non è che il mondo immaginario di Koichi Ishii. Un mondo illustrato che può essere esplorato attraverso i videogiochi. Ishii trae ispirazione da immagini astratte dai suoi ricordi d’infanzia, così come da film e libri che lo hanno affascinato da bambino. Le influenze col mondo fantasy, come il Signore degli Anelli ed altri capisaldi della letteratura di genere a volte sembrano palesi.
Tuttavia in questo ultimo capitolo Ishii ha fatto solo da revisore non esimendosi però dal dare consigli, grazie ai suoi disegni, sulla realizzazione dei personaggi. L’opera di fatto è di Haccan e Airi Yoshioka a livello di design ma scritta da Chihiro Ochiai, Tomoko Taniguchi e Kyoko Kitahara. Musiche, come per gli altri capitoli, affidate a
L’ultimo gioco, come in ogni episodio, si articola in combattimenti in campo aperto (sempre con mappe circoscritte) e la possibilità di gestire un gruppo di tre personaggi. Le impostazioni sono molto semplici e per di più automatizzate, ma il terzetto richiede comunque che lo stile di combattimento sia personalizzato. Non solo colpi di spada ma anche magie e pozioni. Questo stile è il marchio della saga di Mana ed anche l’ultimo capitolo non si discosta.
Al termine di ogni battaglia, i bonus possono essere assegnati in base alla destrezza ossia se al completamento della battaglia sia stato subito un danno o no e statistiche simili.
Le città, e la mappa in genere includono personaggi che vendono oggetti, nuove armi e attrezzature. Tutti i membri del gruppo possono equipaggiare un’arma e un set di armature oltre ad Ability Seeds. I semi di abilità alterano le abilità di un personaggio e gli attributi sono dettati dai semi di abilità, cambiando le statistiche o aumentando un attributo riducendone un altro.
Durante il gioco, fino a dieci slot di equipaggiamento possono essere sbloccati per ogni personaggio cosi da utilizzare fino a 10 semi. Durante il combattimento, viene ricaricata una barra chiamata CS Gauge, quando è piena, il personaggio controllato può fornire un colpo di classe per danni elevati, con il tipo di attacco che varia a seconda della classe equipaggiata.
La trama no spoiler
Visions of Mana si svolge nel mondo fantastico Qi’Diel, una terra abitata da diverse specie coesistenti sostenute dall’albero di Mana, incarnazione della Dea di Mana.
Ogni quattro anni, un essere soprannominato Faerie viaggia nei villaggi legati agli Elementali, spiriti legati al flusso di Mana, e sceglie un residente come “Alm” che andrà in pellegrinaggio per ripristinare il flusso di Mana attraverso il loro sacrificio, viaggiando sotto la tutela di un soldato della Guardia dell’Anima.
I protagonisti principali sono Val, un guerriero del Villaggio del Fuoco di Tianeea che diventa Guardia dell’Anima di Hinna, un’amica d’infanzia scelta per subire il pellegrinaggio all’Albero di Mana come Almilla del Fuoco. I loro altri compagni sono Morley, un gatto semi-umano di Etaern che cerca di superare un evento traumatico del suo passato; Careena, un drago semi-umano di Longren; Palamena, regina della capitale dell’acqua Illystana; e il germogliante Julei.
Altri personaggi includono Eoren, un viaggiatore del Villaggio della Terra Gudju: Aesh, uno studioso entusiasta; e Daelophos, un leggendario campione della Dea del Mana. Dall’altra parte i Benevodon, otto mostri elementali del lontano passato, fungono da antagonisti.
Stile e grafica
Se la storia di Vision of Mana affascina per il suo intreccio, la grafica è il vero punto forte del gioco. Ogni scenario è un’opera d’arte: dalle foreste rigogliose e vibranti, alle città antiche intrise di mistero, ogni ambiente sembra curato nei minimi dettagli. La palette di colori, luminosa e variegata, riesce a evocare un mondo magico e vivo, che cambia dinamicamente con l’avanzare della storia e delle location.
Il design dei personaggi, pur essendo stilizzato, è pieno di personalità, con dettagli intricati nei costumi e nelle armi. Le creature che abitano il mondo di Mana sono anch’esse impressionanti, grazie a una varietà di design che riesce a trasmettere sia meraviglia che pericolo.
Un altro aspetto notevole è l’uso delle luci e delle ombre. Le aree illuminate dalla luce di Mana brillano in modo etereo, mentre le zone dominate dall’oscurità creano un forte contrasto, amplificando la tensione narrativa. Le animazioni sono fluide, specialmente durante le sequenze di combattimento, dove le magie e gli attacchi speciali esplodono sullo schermo con effetti visivi mozzafiato.
Spazio all'autore: Vision of Mana è un franchiste molto antico, difficile che faccia presa sul nuovo pubblico, ma per chi è cresciuto con Secret of Mana e simili è di sicuro un gran titolo. A mio avviso non può mancare tra le esperienze videoludiche di chi si professa Gamer. Mana è un mondo magico, disegnato ad arte e ricco di dettagli. La storia carica di pathos suscita emozioni, ma forse oggi in molti preferiscono sparare e saltare tra un riparo ed un muro piuttosto che cimentarsi in un viaggio emozionale. Mi chiedo sempre se i giovani giocatori si soffermino a leggere tutti i dialoghi. Alcuni action rpg sono (traduzioni a parte) scritti davvero bene. Io grazie ai dialoghi dei videogame ho imparato l'inglese. Ma, concretamente, Mana è un bel gioco, non eccelso, ma di sicuro un must have! Le proprie origini non vanno mai dimenticate, nel marasma delle IP incerte, Mana è una certezza. – Riccardo – Ruta Ruta