Siamo giunti alla sesta puntata della nuova serie fantasy targata Lucasfilm e mancano, ormai, soltanto gli ultimi due episodi. Si tratta dell’episodio più lungo del lotto rilasciato finora e come ogni settimana, potete leggere, qui di seguito, la recensione di “Prigionieri di Skellin”, rigorosamente senza spoiler.
Sceneggiatura e regia
Nessun cambio rilevante rispetto alla quinta puntata. Torna alla regia Philippa Lowthorpe, una veterana del piccolo schermo, che ha iniziato la sua carriera negli anni ’90 con i film per la tv, per poi dirigere diversi episodi in varie serie, tra cui, da segnalare, ci sono un paio di puntate di The Crown.
Anche la sceneggiatura del sesto episodio è affidata, ancora, ad Hannah Friedman, una giovane sceneggiatrice, che si è avvicinata alla Lucasfilm, partecipando alla scrittura del terzo e quarto episodio della serie Obi-Wan Kenobi. Si unisce come co-scrittore Stu Selonick, assistente sceneggiatore di due prodotti teen abbastanza apprezzati Looking for Alaska e Marvel Runaways.
Puntata che, nonostante la sola aggiunta di Selonick, si rivela molto diversa dalla precedente nel tono, resta l’ironia a palate soprattutto nella prima parte, ma la location è sicuramente una delle più cupe e affascinanti viste finora.
La storia - una fantastica avventura
Dopo gli eventi dello scorso episodio (recensione), i nostri eroi si ritrovano in uno scenario degno delle grandi saghe fantasy, le miniere di Skellin. Vi dimorano dei troll inusuali rispetto al concetto comune visto in altre opere e strapperanno sicuramente più di qualche risata allo spettatore.
Come ormai consuetudine, l’episodio si svolge sotto forma di classica missione che i protagonisti devono affrontare. Tra passaggi segreti, trappole e indovinelli ci troviamo questa volta però di fronte veramente ad un’avventura d’altri tempi, da ciclo fantastica avventura su Italia 1 di una domenica pomeriggio anni ‘90.
In mezzo a tutto questo i poteri di Elora aumentano sempre di più e abbiamo altre rivelazioni sul passato dei personaggi, uno dei punti di forza di questa serie.
Un doppio finale che lascia in sospeso ancora una volta il destino di alcuni personaggi e fa porre nuove domande allo spettatore in attesa delle ultime due puntate.

Considerazioni finali
Trattasi di un episodio diverso dai precedenti, sempre inserito fortemente nel contesto fantasy, ma grazie ai misteri nel passato dei personaggi e il contesto delle miniere è più simile sotto certi aspetti ad un Indiana Jones, ovviamente con le dovute proporzioni.
VOTO: 6.5
Spazio all'autore

Sono rimasto molto soddisfatto da questa puntata, manca ancora, a mio avviso, quel guizzo che secondo me servirebbe per far decollare la serie e non rimanere nel “mucchio” delle serie poco più che sufficienti, ma comunque lo spirito più avventuroso mi ha dato quella spinta necessaria ad arrivare in fondo alla puntata che vista la durata maggiore del solito poteva risultare altrimenti ostica.