La novità più attesa sul Games Pass nel mese di marzo è senza alcun dubbio Wo Long: Fallen Dinasty, ma tutto questo hype è davvero meritato? Assolutamente si!
Un gioco intrigante, emozionante e adrenalinico sotto ogni punto di vista. Come per ogni recensione dei titoli caricati sul Pass è doveroso sottolineare che abbiamo giocato per diverse ore ma, ad oggi, il gioco non lo abbiamo ancora completato. Le fasi di “test” servono a capire le dinamiche di gioco, il gameplay in generale e soprattutto capire se come primo impatto questi giochi possono catturare l’attenzione dei videogiocatori. Non preoccupatevi che non abbandoneremo il titolo, anzi nelle prossime settimane dedicheremo “anima e corpo” a Wo Long.
Copiatura o Originalità?
Senza alcun dubbio Wo Long prende spunto da diversi giochi che, per tematiche e gameplay, sono molto simili; basti pensare a Nioh, SEKIRO: Shadows Die Twice o i più classici Ninja Gaiden tutti questi giochi si assomigliano per ambientazioni e spunti nella trama. Koei Tecmo (editore) e Team Ninja (sviluppatore) prendono il meglio di questi videogiochi e aggiungono un tocca di originalità che rendono interessante e fluido Wo Long.
Sia chiaro non è un capolavoro ma è sicuramente una ventata fresca per il genere. A primo impatto sicuramente le meccaniche di gioco risultano immediate, veloci e semplici ma alcuni grossi limiti nel combat system si fanno notare dopo qualche ora di gioco.
L’aspetto sicuramente originale è legato alla personalizzazione del proprio personaggio, difatti dopo un video introduttivo che ci spiega l’ambientazione e la trama generale abbiamo la possibilità di creare il nostro alterego. Credeteci, potrete personalizzare un’ampia gamma di dettagli che passa dal colore degli occhi ai tatuaggi passando persino per le cicatrici
Quale via scegliere?
L’aspetto più interessante e originale di Wo Long è sicuramente quello di poter scegliere la via migliore da seguire. Abbiamo infatti sempre due scelte: una via più semplice e una via bruttale e complicata. Questo aspetto è particolarmente interessante perché permette ai giocatori meno esperti di giocare con più tranquillità mentre i più navigati potranno intraprendere un viaggio più complesso, allo stesso tempo è una modalità di gioco molto utile per quelle sere dove si è meno ispirati e si vuole percorrere una via più “facilitata”. Questo è possibile perché non bisogna impostare nulla, solo scegliere la via più “semplice” all’interno della storia.
World Building e personaggi
La storia è ambientata durante il periodo cinese dei Tre Regni, epoca caratterizzata da curruzioni, battaglie interne e sovversioni, nel corso del gioco incontreremo tutti i personaggi chiave di quest’epoca (riadattati in chiave quasi Fantasy) e, a seconda degli sviluppi, ci dovremo scontrare o alleare con loro.
Come per i più classici giochi di questa tipologia abbiamo una missione principale, che occuperà il giocatore per la maggior parte del tempo, e alcune missioni secondarie utili ad accumulare esperienza e migliorare le abilità del nostro protagonista. Quello che è risultato più macchinoso è la scelta delle missioni, difatti non abbiamo una mappa per selezionare eventuali punti d’interesse ma dobbiamo recarci ed interagire con la Bandiere di Battaglia che ci permetteranno di accedere alla mappa e viaggiare.
Altro aspetto innovativo è la scelta del protagonista, non abbiamo uno dei famosi personaggi che hanno caratterizzato l’epoca dei Tre Regni ma un guerriero qualunque salvato dalla morte da un ragazzo misterioso. Saremo noi a renderlo una vera leggenda di questa epoca.
Sia chiaro non stiamo parlando di una trama incredibilmente originale perché il villain principale è il classico stereotipo di questi giochi, tanto che il suo obbiettivo è l’immortalità. Scopo utilizzato e riutilizzato dozzine di volte in videogiochi simili.
Altro difetto, che può sembrare essere andare contro a quanto detto sul protagonista, è quello di cercare in qualsiasi modo di incastrare le vicende del nostro personaggio con gli eventi storici dell’era dei Tre Regni, questo spesso da la sensazione di essere troppo forzato.
Combat System
A nostro avviso sicuramente uno dei punti di forza di Wo Long, l’ambientazione cinese ha permesso agli sviluppatori di concertarsi prevalentemente sullo sviluppo delle arti marziali. L’approccio ai combattimenti risulta essere fluido, rapido e molto semplice, ma non lasciatevi ingannare perché non è per nulla superficiale. Gli attacchi sono sempre rapidi, potenti e brutali tanto che l’arma vincente risulta essere sempre la schivata. Se si calcolano i giusti tempi si attiverà subito un’efficiente contromossa che annullerà totalmente l’attacco nemico. Schivare però non è così semplice, bisogna davvero calcolare i tempi giusti perché altrimenti i danni che subiremo saranno altissimi.
Spazio all'autore: Da amante di questi giochi e di queste ambientazioni non potevo assolutamente lasciarmelo sfuggire. Il potenziale è enorme, le premesse viste nelle ore di gioco testate hanno lasciato ottime sensazioni. Sicuramente ci sono alcune lacune migliorabili, magari qualche aggiornamento, ma non vedo l'ora di dedicarci tutte le ore possibili per finirlo al 100%. – Andrea – World Wide Nerd