Cosa abbiamo appena letto? Come si fa a “catalogare” un’opera di questo tipo?
Procediamo con ordine. La trama è tra le più assurde che si sia capitata tra le mani nell’ultimo periodo.
La seconda di copertina di questo primo volume ci presenta la storia così:
“Un tempo, Johnny Boyo era il più promettente allievo della più importante scuola di cucina della galassia. Ma un giorno, senza alcun motivo, Johnny ha mollato tutto – inclusa la sua ragazza! – per fare il camionista spaziale. Il tempo è passato e ora Johnny è stanco del buio e del freddo dello spazio profondo ma, soprattutto… è stanco degli odiosi ninja spaziali! E’ quindi arrivato il momento di tornare a casa.”

Scuola di cucina, camionisti spaziali, ninja? Cosa hanno in comune questi fattori?
Assolutamente nulla! Eppure in questo primo volume (di due totali) le cose si amalgamano alla perfezione, complice una narrazione scanzonata e decisamente leggera e dei disegni assolutamente fuori dalle righe.
Sembra essere un mix tra due opere della nona arte che non c’entrano assolutamente tra loro, ovvero il manga Toriko, edito in Italia da Star Comics, e lo stupendo fumetto del nostro connazionale Capitan Artiglio, ovvero “Kids With Guns” (edito da Bao Publishing, e tra l’altro attualmente in offerta, lo potete trovare qui).

Non è la prima opera che portiamo sul sito di James Stokoe (vedi Godzilla – la guerra dei 50 anni e Godzilla all’inferno), ma ogni volta ci stupisce, con questo suo disegno che sembra quasi ricalcare le copertine dei Gorillaz e questo suo stile di scrittura assolutamente sopra le righe.
Eppure ci è piaciuto: divertente, leggero, fresco. Per essere una delle prime opere dell’autore, assolutamente valida. E siamo curiosi di leggere il secondo e conclusivo volume.
Certamente promosso.
Un grazie ai ragazzi di Saldapress per averci fornito il volume per la recensione. Ma soprattutto per portare opere che possono anche risultare essere “secondarie”, ma che in questo splendido formato RamenBurger danno il meglio di sè.

Spazio all'autore: Non sapevo cosa aspettarmi. Ed è stato un bene. Ne son rimasto colpito: il disegno è assurdo, e della storia non parliamone nemmeno. E' folle. Eppure sta in piedi! Aspettiamo il secondo volume per trarre le conclusioni. – Francesco – Ravafra