Se il 2023 aveva chiaramente evidenziato gli inizi di alcuni problemi nell’industria videoludica, questi primi mesi del 2024 non sono stati da meno anzi ci sono stati più scossoni nell’arco di due mesi che in tutto l’anno precedente.
Da anni ormai si dice che la produzione dei cosiddetti tripla A è sempre più insostenibile per costi, risorse e tempi di sviluppo. il COVID ha mascherato in parte questa atroce piaga creando un boom quasi senza precedenti ma che dopo quella bolla durata circa 12 mesi tutti i più grandi sviluppatori hanno dovuto fare le conseguenze con la dura realtà è che il mondo videoludico non è più cresciuto come speravano le grandi aziende del settore. E se Nintendo al momento è la vera mosca bianca, che non è stata toccata da questo grande ondata di licenziamenti o chiusure di studi non si può dire lo stesso per le più grandi compagnie tra cui Sony e Microsoft.
Il futuro di PlayStation
Nonostante l’incredibile successo di Ps5 , già a quota 55M di console vendute, è notizia super recente di pesanti tagli al personale e la conseguente chiusura di uno studio storico, i LondonStudios.
Questa crisi di Sie parte da lontano, da quando i suoi massimi progetti, i cosiddetti tripla A sono diventati oltre modo costosi con budget spropositati. Nonostante il successo è comunque potenzialmente rischioso produrre titoli da centinai di milioni di dollari ed è per questo che nel corso degli anni ha iniziato a rischiare sempre meno andando a sviluppare titoli che ti garantissero una maggior sicurezza nelle entrate. Questa politica ha portato sempre più a meno nuove IP e molti più sequel.
Un altro fattore che ha inciso pesantemente è stata la politica dei live service introdotta da Jim Ryan che negli ultimi anni ha visto ben 12 Gaas in sviluppo. Scelta che è sembrata fin da subito folle tant’è che negli ultimi mesi c’è stato quasi un vero dietro-front tra progetti cancellati o falliti durante lo sviluppo.
Lecito chiedersi quindi giunti nel 2024 quale sia la strategia futura di PlayStation? Non abbiamo sicuramente risposta al momento se non che ci sono già stati parecchi tagli al personale e quindi un tentativo di andare diminuire i costi. Aumentando i ricavi attraverso il lancio in contemporanea su pc e addentrandosi nel mondo mobile. Due delle strategie future ma ciò che gli appassionati vorranno sapere sono le esclusive first party quale ruolo giocheranno nel nel corso degli anni.
La paura di Microsoft
Uscita dalla più grande acquisizione videoludica della storia anche la stessa Microsoft si è vista licenziare quasi 2k dipendenti.
Se chiaramente ad oggi Xbox non può competere a livello di vendite di console rispetto alla sua concorrenza ha dalla sua il più grande portafoglio del settore e un servizio globalmente apprezzato e riconosciuto, il Gamepass. Quest’ultimo però non ha visto la crescita tanto sperata dal board di Microsoft nonostante le varie esclusive lanciato al Day One, complice una crisi del settore che non ha più visto quella crescita tanto sperata ai tempi della pandemia.
A fronte di ciò sempre di recente, tramite Phil Spencer per la prima volta nella sua storia Xbox si è vista ad aprire il mondo delle sue IP su altre piattaforme. Prima dell’annuncio ufficiale si è tanto parlato di quali potevano essere i giochi che sarebbero approdati su Switch e Playstation tra rumor affidabili o meno. Nel business podcast è parso chiaro alla fine come tale strategia, che al momento vede titoli secondari quali Sea of thieves, Pentiment, Grounded e Hi-Fi rush, sia ancora fumosa. Nonostante durante il video abbia dichiarato come titoli come Starfield e Indiana Jones rimarranno esclusive nell’intervista uscita su The Verge pochi attimi dopo non ne nega assolutamente la possibilità. Questa paura deriva dal fatto che la community legata al brand Mic è preoccupata dal fatto le esclusive possano approdare ovunque generando un grande malcontento. Allo stesso tempo però tastare il terreno con queste 4 esclusive minori quanto può essere efficace? Non trattandosi di titoli di rilievo che difficilmente sbancheranno è lecito aspettarsi che in futuro usciranno altri giochi di maggior portata sulle altre piattaforme. Il che, aldilà dei vari fanboy, sarebbe una mossa più che intelligente per massimizzare i profitti garantendo sempre alla propria community il lancio “gratis” sul Pass.